Fisiochinesiterapia

La fisioterapia è minimamente invasiva, efficace in una varietà di condizioni e può aiutare a migliorare la qualità della vita e ripristinare la funzione muscolare e articolare.

V A L U T A Z I O N E F U N Z I O N A L E

Valutazione Funzionale

Capacità funzionale

La Valutazione Funzionale è una metodica che si basa sulle conoscenze della fisiologia dell’esercizio e ha lo scopo di determinare la capacità funzionale di un individuo affetto o no da alcune patologie (ortopediche o neurologiche).

Per Valutazione Funzionale si intende l’insieme di tutte quelle azioni che servono per la raccolta di informazioni, al fine di valutare le condizioni fisiologiche del soggetto in quell’istante, oggettivare uno stato di fatto con l’acquisizione di alcuni dati che possono essere utili al fine di prendere decisioni sulla progettazione degli interventi riabilitativi (strumentali, manuali o di esercizio) da potere applicare.

La Valutazione Funzionale può essere applicata in ambito medico, riabilitativo, sportivo o semplicemente a titolo preventivo o di mantenimento.

Serve a valutare le attività:

  • Riabilitative: per oggettivare lo stato della condizione patologica
  • Della vita quotidiana: Mantenimento di un buono stile di vita
  • Non Sportive: per avere una buona efficienza e prevenire condizioni patologiche future.
  • Sportive: Inerenti alle gare e alle competizioni, e al miglioramento della Performance e della prevenzione degli infortuni.

“La Valutazione Funzionale si occupa della descrizione dello stato e dell’evoluzione dei fattori predisponenti la prestazione”

M A S S O T E R A P I A

Massoterapia

Massaggio manuale

Secondo gli esperti di massoterapia, il massaggio manuale apporterebbe dei benefici ai muscoli, ai tessuti connettivi e al corpo umano in generale, perché:

  • Determina un miglioramento della circolazione sanguigna anche nei vasi più piccoli (capillari). Questo comporta un miglior apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule dei tessuti interessati; un miglior apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule fa sì che queste funzionino meglio e guariscano più velocemente da eventuali danni o lesioni non fatali;
  • Favorisce il drenaggio linfatico. Ciò migliora l’eliminazione delle sostanze di rifiuto da parte dei tessuti;
  • Stimola la secrezione di endorfine. Le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante.
  • Blocca i segnali nervosi che fanno avvertire, all’essere umano, i dolori e le tensioni muscolo-tendinee.

Chi pratica la massoterapia ritiene che quest’ultima sia utile in caso di:

  • Muscolatura contratta;
  • Muscolatura dolente;
  • Contratture o indurimenti dei tendini;
  • Stress psicofisico (es: ansia, disturbi dell’ansia, depressione minore ecc);
  • Ritenzione idrica;
  • Cellulite.

La massoterapia, quindi, è indicata contro il dolore muscolare, per il rilassamento di muscoli e tendini, per un miglioramento del drenaggio linfatico e per una distensione psichica (rilassamento nervoso).

I massoterapisti raccomandano vivamente il massaggio a chi pratica sport e agli atleti professionisti, per ridurre le fatiche post-allenamento, per accelerare il recupero e per favorire il rilassamento dei muscoli dopo il loro utilizzo.

La massoterapia non richiede alcuna preparazione particolare. Quindi, il paziente non deve attenersi a nessuna particolare regola preparatoria, prima di sottoporsi a una seduta di massoterapia.

Se praticata da un terapeuta qualificato, la massoterapia è una tecnica sostanzialmente sicura e a basso rischio. Infatti, solo in rare circostanze, dà luogo ad effetti collaterali.
Tra i possibili effetti collaterali della massoterapia, rientrano:

  • Dolore temporaneo;
  • Gonfiore;
  • Formazione di ematomi;
  • Reazioni avverse/allergiche all’olio o all’unguento utilizzati durante la seduta
La massoterapia è controindicata in caso di:
  •  Donne in stato di gravidanza. Non è chiaro se il massaggio manuale sia pericoloso per il feto oppure no. Tuttavia, in via del tutto precauzionale, è meglio evitare qualsiasi tipo di manipolazione del corpo.
  • Persone con difetti della coagulazione (es: emofilia), frattureferite cutaneeinfezioni cutanee od osteoporosi. In tali frangenti, il massaggio manuale potrebbe peggiorare le condizioni patologiche in corso. Per esempio, in caso di emofilia, potrebbe indurre emorragie o determinare la formazione di ematomi.
  • Coloro che si sono sottoposti a un intervento chirurgico in tempi recenti. Si tratta di una controindicazione temporanea.
  • Persone con tumori. La controindicazione si limita all’area anatomica in cui risiede il tumore. In tutto il resto del corpo, quindi, il massaggio manuale è praticabile.
R I E D U C A Z I O N E P O S T U R A L E

Rieducazione Posturale

Serie di esercizi

La Rieducazione Posturalemeglio nota come Ginnastica Posturale, è una metodica specifica che consta di una serie di esercizi atti a riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo.

In particolar modo, tramite un lavoro globale sul corpo, si agisce sulle zone più rigide e retratte che, nel tempo, possono causare errati compensi e dolore.

In tutti i casi in cui il nostro corpo ci invia messaggi silenziosi (da non trascurare), che qualcosa sta cambiando.

L’uomo è alla continua ricerca del suo equilibrio, siamo continuamente soggetti a “numerose forze interne ed esterne che tendono a perturbarlo ed il corpo adotta dei compensi fino ad esaurimento scorte”, oltre il quale subentrano inevitabilmente stress meccanico, dolore, blocchi articolari e ancora.. dolore…!

Quando si evidenziano particolari problemi alla colonna vertebrale e alla postura dovuti alla sedentarietà oppure ad interventi chirurgici. E’ particolarmente consigliata come tecnica riabilitativa in seguito a: protesi d’anca, interventi chirurgici,  operazioni al menisco che hanno modificato la maniera di muoversi, distorsioni curate male etc.

La postura assunta durante le ore di lavoro, così come la debolezza o la rigidità muscolare, può essere causa di problemi alla colonna vertebrale. La ginnastica posturale serve per combattere: scoliosi, lombalgie, ernie, sciatalgie, artrosi e cervicalgie.

La ginnastica posturale migliora:

  • l’elasticità e la tonicità dei muscoli grazie a particolari tecniche di allungamento
  • la forza e la resistenza con attività di rinforzo muscolare
  • la respirazione tramite esercizi specifici
  • l’abilità motoria 
  • la gestione dello stress
  • la postura ovvero la posizione che il corpo deve assumere quotidianamente

Fisioterapia Maniscalco, offre a tutti la possibilità di una prima visita posturale gratuita in cui, in accordo con il paziente, si valuta la possibilità di intraprendere, un percorso rieducativo della postura a 360°.

D R E N A G G I O L I N F A T I C O

Drenaggio Linfatico

Tecnica manuale

Il drenaggio linfatico manuale (linfodrenaggio) è una tecnica manuale che, attraverso una specifica metodica terapeutica, viene utilizzata per la cura delle diverse patologie del sistema linfatico.
Attraverso un’azione drenante di pompaggio e distensione, il linfodrenaggio stimola il flusso linfatico e riduce e contrasta la formazione di ristagno di liquidi.

Il sistema linfatico è l’insieme di organi che provvedono alla produzione, alla moltiplicazione, all’attivazione dei linfociti e alla circolazione della linfa.

Ha tre funzioni principali: di recupero (reimmette in circolo le proteine plasmatiche e l’acqua perse dai capillari per garantire l’omeostasi, cioè l’equilibrio); di assorbimento (trasporta i chilomicroni, le proteine e le vitamine liposolubili dai villi intestinali al circolo sanguigno); immunitaria (la linfa viene filtrata nei linfonodi che trattengono gli agenti patogeni e innescano la risposta immunitaria specifica).

È costituito da un sistema di vasi linfatici che creano una via di comunicazione tra l’ interstizio e il sangue venoso.

La linfa è un liquido che deriva dal drenaggio del liquido interstiziale, un fluido contenuto in tutti i tessuti connettivi negli spazi non occupati da cellule o strutture.

Insieme al sangue circolante la linfa rappresenta il mezzo attraverso il quale il liquido interstiziale cede e riceve sostanze nutritive, di rifiuto e di regolazione (ormoni), necessarie per il mantenimento dell’integrità e della funzione cellulare; controlla, inoltre, il bilancio idrico generale, mantenendo il volume ematico normale ed eliminando l’acqua in eccesso che si accumula a livello dei tessuti.

L’elemento costitutivo elementare morfologico e funzionale del tessuto linfatico sono i linfonodi, detti anche gangli linfatici o linfoghiandole. Contengono cellule del sistema immunitario in vari stadi di maturazione. Svolgono azione di controllo e di protezione del sangue periferico, filtrando e depurando la linfa, attivando il sistema immunitario e permettendo il passaggio di leucociti nel sistema linfatico in presenza di patogeni. Le stazioni linfonodali hanno sede topografica costante.

Il linfedema è un particolare tipo di edema determinato dall’accumulo di linfa nei tessuti in seguito a una stasi.

Può essere congenito o acquisito, è visibile particolarmente agli arti, che possono essere interessati in toto o parzialmente, è inizialmente riducibile con la posizione declive.
La cute, in questi casi, è delicata e sensibile e deve essere molto curata: graffi e ferite possono portare alla fuoriuscita di linfa (linforragia) e, a volte, ad infezioni.

Con l’aggravarsi e il cronicizzarsi della patologia, si passa allo stadio di elefantiasi. In caso di grave linfedema, vengono effettuati interventi chirurgici di derivazione della linfa ristagnante in una regione verso tessuti sani (linfangioplastica), oppure auto trapianti di linfonodi.

Disfunzioni lievi di insufficienza di tale apparato, invece, determinano una patologia molto comune: la cellulite.

In tale condizione il ristagno dei liquidi extracellulari porta all’accumulo localizzato di tessuto adiposo.

Il linfedema è un particolare tipo di edema determinato dall’accumulo di linfa nei tessuti in seguito a una stasi.

Può essere congenito o acquisito, è visibile particolarmente agli arti, che possono essere interessati in toto o parzialmente, è inizialmente riducibile con la posizione declive.
La cute, in questi casi, è delicata e sensibile e deve essere molto curata: graffi e ferite possono portare alla fuoriuscita di linfa (linforragia) e, a volte, ad infezioni.

Con l’aggravarsi e il cronicizzarsi della patologia, si passa allo stadio di elefantiasi. In caso di grave linfedema, vengono effettuati interventi chirurgici di derivazione della linfa ristagnante in una regione verso tessuti sani (linfangioplastica), oppure auto trapianti di linfonodi.

Disfunzioni lievi di insufficienza di tale apparato, invece, determinano una patologia molto comune: la cellulite.

In tale condizione il ristagno dei liquidi extracellulari porta all’accumulo localizzato di tessuto adiposo.

Il drenaggio linfatico manuale è utilizzato nel trattamento di numerose patologie per la sua azione antiedematosa, cicatrizzante, antalgica, rilassante, e perché aumenta le difese immunitarie e la microcircolazione periferica. Ecco alcuni esempi.

  • Edemi post- chirurgici. Sinusite, con diminuzione delle secrezioni nasali e del dolore.
  • Affezioni dermatologiche: acne vulgaris, eczemi, malattie cutanee di tipo allergico.
  • Ristagno venoso delle gambe (come ad esempio durante la gravidanza o durante il periodo mestruale).
  • Gonfiore delle gambe in seguito a una prolungata stazione eretta, al caldo, ma anche dopo interventi di safenectomia o sclerosanti sulle varici, esiti di ematomi, distorsioni, lussazioni articolari.
  • Edemi linfatici come per esempio quelli degli arti superiori derivanti da mastectomie o degli arti inferiori causati da terapie per il carcinoma degli organi genitali maschili e femminili.
  • Edema locali post-traumatici, formatisi in seguito alla lacerazione delle fibre muscolari, alla lussazione articolare o alla rimozione di apparecchi gessati.
  • Sindrome post-flebitica, con risoluzione degli edemi dovuti al blocco venoso.
  • Artrosi e malattie di tipo reumatico.
  • Infiammazioni croniche alle vie respiratorie.
  • Stipsi abituale (si favorisce la peristalsi e la distensione della muscolatura della parete addominale).
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Il drenaggio linfatico manuale è utilizzato nel trattamento di numerose patologie per la sua azione antiedematosa, cicatrizzante, antalgica, rilassante, e perché aumenta le difese immunitarie e la microcircolazione periferica. Ecco alcuni esempi.

  • Edemi post- chirurgici. Sinusite, con diminuzione delle secrezioni nasali e del dolore.
  • Affezioni dermatologiche: acne vulgaris, eczemi, malattie cutanee di tipo allergico.
  • Ristagno venoso delle gambe (come ad esempio durante la gravidanza o durante il periodo mestruale).
  • Gonfiore delle gambe in seguito a una prolungata stazione eretta, al caldo, ma anche dopo interventi di safenectomia o sclerosanti sulle varici, esiti di ematomi, distorsioni, lussazioni articolari.
  • Edemi linfatici come per esempio quelli degli arti superiori derivanti da mastectomie o degli arti inferiori causati da terapie per il carcinoma degli organi genitali maschili e femminili.
  • Edema locali post-traumatici, formatisi in seguito alla lacerazione delle fibre muscolari, alla lussazione articolare o alla rimozione di apparecchi gessati.
  • Sindrome post-flebitica, con risoluzione degli edemi dovuti al blocco venoso.
  • Artrosi e malattie di tipo reumatico.
  • Infiammazioni croniche alle vie respiratorie.
  • Stipsi abituale (si favorisce la peristalsi e la distensione della muscolatura della parete addominale).

Controindicazioni al trattamento di drenaggio linfatico manuale sono: infezioni acute, patologia trombotica, TBC, tumori maligni.
Le controindicazioni relative, invece, sono: dialisi o insufficienza renale, insufficienza cardiaca, ipertiroidismo, asma, gravidanza, morbo di chron.

 

Il linfodrenaggio è una tecnica di massaggio che può essere di aiuto per molte persone, grazie le sue numerose azioni benefiche. La seduta è tendenzialmente rilassante e ben tollerata, in particolare se eseguita da un massaggiatore che ha frequentato un corso massaggio linfodrenante riconosciuto.
Un consiglio: bere molto dopo le sedute per promuovere l’azione del trattamento e per evitare mal di testa o problematiche legate alla disidratazione!

K I N E S I O T A P I N G

Kinesiotaping

Il kinesiotaping

Il kinesiotaping è una tecnica koreana di applicazione di un tape, ovvero di un cerotto.

L’ideatore è il coreano Dr.Kenzo Kase. Ha avuto dapprima visibilità con le olimpiadi di Soeul 1988, è entrato nel canale commerciale e nel business nel 1995, per poi avere un’incredibile notorietà con le olimpiadi di Pechino 2008.

  • ha uno spessore e peso simile alla pelle
  • è privo di lattice
  • sicuro per applicazioni geriatriche o pediatriche (le persone anziane preferiscono in genere il colore beige perchè è meno appariscente)
  • Il cerotto è caratterizzato da una messa in tensione già pre-esistente di circa il 10%.
  • Non sono cerotti medicati e la loro efficacia è data solo dall’elasticità del cerotto stesso e dal tipo di tecnica di applicazione (descritta in seguito).
  • Il colore del cerotto non cambia l’effetto, non cambia la tensione del cerotto stesso ecc.. può al massimo avere un effetto cromo terapico, per chi ricerca anche questo.
  • È dotato di elasiticità longitudinale di circa 75%
  • Ha un collante termo-attivo (nelle persone con carnagione chiara può essere questo a generare lievi arrossamenti o irritazioni, soprattutto con cerotti dal colore scuro, es.nero, poichè sollecitano maggiormente l’attivazione del collante stesso).
  • Può essere tenuto applicato per 3-5 gg continuativamente.
  •  pelle
  •  sistema circolatorio/linfatico
  •  fascia
  • muscoli
  • articolazioni

Tecnica fan, o a “polipo”,o “forchetta”: essa viene utilizzata per ottenere un effetto drenante e decongestionante. Le “grinzette” prodotte dal cerotto, chiamate più correttamente convoluzioni, sono determinate dalla contrazione del cerotto attraverso la sua iniziale e pre-esistente tensione del 10%. Queste “grinzette” cosi’ ottenute permettono di creare maggior spazio nel sottocutaneo consentendo così al gonfiore, edema, di potersi drenare più agevolmente potendo avere delle strade aperte.


Inoltre tale effetto recoil, tali convoluzioni, alleggeriscono la pressione esercitata sulle terminazioni nervose e sui recettori che a causa del gonfiore ci fa percepire dolore. Abbiamo dunque un’azione drenante antalgica.

Altri tipi comuni di applicazioni prevedono: il ritaglio del cerotto ad “Y”, con due code ottenute da un taglio al centro del cerotto; ad “x”; oppure ad “I”, solo ritagliando gli angoli del cerotto.

A seconda della tensione che si dà al cerotto si avranno effetti diversi:

  • con una tensione del 15-25% , con decorso opposto a quello del muscolo, ovvero da inserzione a origine , si ottiene un effetto inibente sull’attività di un muscolo, ad esempio in caso di una contrattura o di una lesione muscolare in fase di guarigione.
  • con una tensione dal 25% al 50%, con un decorso che va fisiologicamente da origine a inserzione di quel muscolo, si ha un’effetto facilitante del muscolo in oggetto.
  • tensioni maggiori al 50% fino al 75% sono solo per tecniche correttive e di stabilizzazione articolare

Base e parte finale del cerotto devono sempre essere applicate senza tensione.

  • Trombosi Venosa Profonda (TVP)
  • Tumori
  • Sofferenze cutanee.
  • Consigliabili precauzioni su pazienti diabetici.