La fisioterapia è minimamente invasiva, efficace in una varietà di condizioni e può aiutare a migliorare la qualità della vita e ripristinare la funzione muscolare e articolare.
La Valutazione Funzionale è una metodica che si basa sulle conoscenze della fisiologia dell’esercizio e ha lo scopo di determinare la capacità funzionale di un individuo affetto o no da alcune patologie (ortopediche o neurologiche).
Per Valutazione Funzionale si intende l’insieme di tutte quelle azioni che servono per la raccolta di informazioni, al fine di valutare le condizioni fisiologiche del soggetto in quell’istante, oggettivare uno stato di fatto con l’acquisizione di alcuni dati che possono essere utili al fine di prendere decisioni sulla progettazione degli interventi riabilitativi (strumentali, manuali o di esercizio) da potere applicare.
La Valutazione Funzionale può essere applicata in ambito medico, riabilitativo, sportivo o semplicemente a titolo preventivo o di mantenimento.
Serve a valutare le attività:
“La Valutazione Funzionale si occupa della descrizione dello stato e dell’evoluzione dei fattori predisponenti la prestazione”
Dal Monte, 1983
Secondo gli esperti di massoterapia, il massaggio manuale apporterebbe dei benefici ai muscoli, ai tessuti connettivi e al corpo umano in generale, perché:
Chi pratica la massoterapia ritiene che quest’ultima sia utile in caso di:
La massoterapia, quindi, è indicata contro il dolore muscolare, per il rilassamento di muscoli e tendini, per un miglioramento del drenaggio linfatico e per una distensione psichica (rilassamento nervoso).
I massoterapisti raccomandano vivamente il massaggio a chi pratica sport e agli atleti professionisti, per ridurre le fatiche post-allenamento, per accelerare il recupero e per favorire il rilassamento dei muscoli dopo il loro utilizzo.
La massoterapia non richiede alcuna preparazione particolare. Quindi, il paziente non deve attenersi a nessuna particolare regola preparatoria, prima di sottoporsi a una seduta di massoterapia.
Se praticata da un terapeuta qualificato, la massoterapia è una tecnica sostanzialmente sicura e a basso rischio. Infatti, solo in rare circostanze, dà luogo ad effetti collaterali.
Tra i possibili effetti collaterali della massoterapia, rientrano:
La Rieducazione Posturale, meglio nota come Ginnastica Posturale, è una metodica specifica che consta di una serie di esercizi atti a riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo.
In particolar modo, tramite un lavoro globale sul corpo, si agisce sulle zone più rigide e retratte che, nel tempo, possono causare errati compensi e dolore.
In tutti i casi in cui il nostro corpo ci invia messaggi silenziosi (da non trascurare), che qualcosa sta cambiando.
L’uomo è alla continua ricerca del suo equilibrio, siamo continuamente soggetti a “numerose forze interne ed esterne che tendono a perturbarlo ed il corpo adotta dei compensi fino ad esaurimento scorte”, oltre il quale subentrano inevitabilmente stress meccanico, dolore, blocchi articolari e ancora.. dolore…!
Quando si evidenziano particolari problemi alla colonna vertebrale e alla postura dovuti alla sedentarietà oppure ad interventi chirurgici. E’ particolarmente consigliata come tecnica riabilitativa in seguito a: protesi d’anca, interventi chirurgici, operazioni al menisco che hanno modificato la maniera di muoversi, distorsioni curate male etc.
La postura assunta durante le ore di lavoro, così come la debolezza o la rigidità muscolare, può essere causa di problemi alla colonna vertebrale. La ginnastica posturale serve per combattere: scoliosi, lombalgie, ernie, sciatalgie, artrosi e cervicalgie.
La ginnastica posturale migliora:
Fisioterapia Maniscalco, offre a tutti la possibilità di una prima visita posturale gratuita in cui, in accordo con il paziente, si valuta la possibilità di intraprendere, un percorso rieducativo della postura a 360°.
Il drenaggio linfatico manuale (linfodrenaggio) è una tecnica manuale che, attraverso una specifica metodica terapeutica, viene utilizzata per la cura delle diverse patologie del sistema linfatico.
Attraverso un’azione drenante di pompaggio e distensione, il linfodrenaggio stimola il flusso linfatico e riduce e contrasta la formazione di ristagno di liquidi.
Il sistema linfatico è l’insieme di organi che provvedono alla produzione, alla moltiplicazione, all’attivazione dei linfociti e alla circolazione della linfa.
Ha tre funzioni principali: di recupero (reimmette in circolo le proteine plasmatiche e l’acqua perse dai capillari per garantire l’omeostasi, cioè l’equilibrio); di assorbimento (trasporta i chilomicroni, le proteine e le vitamine liposolubili dai villi intestinali al circolo sanguigno); immunitaria (la linfa viene filtrata nei linfonodi che trattengono gli agenti patogeni e innescano la risposta immunitaria specifica).
È costituito da un sistema di vasi linfatici che creano una via di comunicazione tra l’ interstizio e il sangue venoso.
La linfa è un liquido che deriva dal drenaggio del liquido interstiziale, un fluido contenuto in tutti i tessuti connettivi negli spazi non occupati da cellule o strutture.
Insieme al sangue circolante la linfa rappresenta il mezzo attraverso il quale il liquido interstiziale cede e riceve sostanze nutritive, di rifiuto e di regolazione (ormoni), necessarie per il mantenimento dell’integrità e della funzione cellulare; controlla, inoltre, il bilancio idrico generale, mantenendo il volume ematico normale ed eliminando l’acqua in eccesso che si accumula a livello dei tessuti.
L’elemento costitutivo elementare morfologico e funzionale del tessuto linfatico sono i linfonodi, detti anche gangli linfatici o linfoghiandole. Contengono cellule del sistema immunitario in vari stadi di maturazione. Svolgono azione di controllo e di protezione del sangue periferico, filtrando e depurando la linfa, attivando il sistema immunitario e permettendo il passaggio di leucociti nel sistema linfatico in presenza di patogeni. Le stazioni linfonodali hanno sede topografica costante.
Il linfedema è un particolare tipo di edema determinato dall’accumulo di linfa nei tessuti in seguito a una stasi.
Può essere congenito o acquisito, è visibile particolarmente agli arti, che possono essere interessati in toto o parzialmente, è inizialmente riducibile con la posizione declive.
La cute, in questi casi, è delicata e sensibile e deve essere molto curata: graffi e ferite possono portare alla fuoriuscita di linfa (linforragia) e, a volte, ad infezioni.
Con l’aggravarsi e il cronicizzarsi della patologia, si passa allo stadio di elefantiasi. In caso di grave linfedema, vengono effettuati interventi chirurgici di derivazione della linfa ristagnante in una regione verso tessuti sani (linfangioplastica), oppure auto trapianti di linfonodi.
Disfunzioni lievi di insufficienza di tale apparato, invece, determinano una patologia molto comune: la cellulite.
In tale condizione il ristagno dei liquidi extracellulari porta all’accumulo localizzato di tessuto adiposo.
Il linfedema è un particolare tipo di edema determinato dall’accumulo di linfa nei tessuti in seguito a una stasi.
Può essere congenito o acquisito, è visibile particolarmente agli arti, che possono essere interessati in toto o parzialmente, è inizialmente riducibile con la posizione declive.
La cute, in questi casi, è delicata e sensibile e deve essere molto curata: graffi e ferite possono portare alla fuoriuscita di linfa (linforragia) e, a volte, ad infezioni.
Con l’aggravarsi e il cronicizzarsi della patologia, si passa allo stadio di elefantiasi. In caso di grave linfedema, vengono effettuati interventi chirurgici di derivazione della linfa ristagnante in una regione verso tessuti sani (linfangioplastica), oppure auto trapianti di linfonodi.
Disfunzioni lievi di insufficienza di tale apparato, invece, determinano una patologia molto comune: la cellulite.
In tale condizione il ristagno dei liquidi extracellulari porta all’accumulo localizzato di tessuto adiposo.
Il drenaggio linfatico manuale è utilizzato nel trattamento di numerose patologie per la sua azione antiedematosa, cicatrizzante, antalgica, rilassante, e perché aumenta le difese immunitarie e la microcircolazione periferica. Ecco alcuni esempi.
Il drenaggio linfatico manuale è utilizzato nel trattamento di numerose patologie per la sua azione antiedematosa, cicatrizzante, antalgica, rilassante, e perché aumenta le difese immunitarie e la microcircolazione periferica. Ecco alcuni esempi.
Controindicazioni al trattamento di drenaggio linfatico manuale sono: infezioni acute, patologia trombotica, TBC, tumori maligni.
Le controindicazioni relative, invece, sono: dialisi o insufficienza renale, insufficienza cardiaca, ipertiroidismo, asma, gravidanza, morbo di chron.
Il linfodrenaggio è una tecnica di massaggio che può essere di aiuto per molte persone, grazie le sue numerose azioni benefiche. La seduta è tendenzialmente rilassante e ben tollerata, in particolare se eseguita da un massaggiatore che ha frequentato un corso massaggio linfodrenante riconosciuto.
Un consiglio: bere molto dopo le sedute per promuovere l’azione del trattamento e per evitare mal di testa o problematiche legate alla disidratazione!
Il kinesiotaping è una tecnica koreana di applicazione di un tape, ovvero di un cerotto.
L’ideatore è il coreano Dr.Kenzo Kase. Ha avuto dapprima visibilità con le olimpiadi di Soeul 1988, è entrato nel canale commerciale e nel business nel 1995, per poi avere un’incredibile notorietà con le olimpiadi di Pechino 2008.
Tecnica fan, o a “polipo”,o “forchetta”: essa viene utilizzata per ottenere un effetto drenante e decongestionante. Le “grinzette” prodotte dal cerotto, chiamate più correttamente convoluzioni, sono determinate dalla contrazione del cerotto attraverso la sua iniziale e pre-esistente tensione del 10%. Queste “grinzette” cosi’ ottenute permettono di creare maggior spazio nel sottocutaneo consentendo così al gonfiore, edema, di potersi drenare più agevolmente potendo avere delle strade aperte.
Inoltre tale effetto recoil, tali convoluzioni, alleggeriscono la pressione esercitata sulle terminazioni nervose e sui recettori che a causa del gonfiore ci fa percepire dolore. Abbiamo dunque un’azione drenante antalgica.
Altri tipi comuni di applicazioni prevedono: il ritaglio del cerotto ad “Y”, con due code ottenute da un taglio al centro del cerotto; ad “x”; oppure ad “I”, solo ritagliando gli angoli del cerotto.
A seconda della tensione che si dà al cerotto si avranno effetti diversi:
Base e parte finale del cerotto devono sempre essere applicate senza tensione.